mercoledì 10 novembre 2010

Il problema dell'assistenza sanitaria agli anziani nel 12° piano quinquennale

L'invecchiamento della popolazione, e dunque l'aumento della popolazione anziana, in Cina, è uno dei problemi più rilevanti e desta non poche preoccupazioni per il futuro.
Alla fine del 2009 si contano 167 milioni di anziani (quasi tre volte la popolazione italiana), in cui più dell'11% supera gli 80 anni. A questo vanno aggiunti i 31 milioni e 590 mila anziani disabili o con handicap vari.
Più del 50% delle coppie anziane (che spesso rimangono nelle campagne, nelle città più piccole, nelle zone dell'interno) vivono sole, lontane dai propri figli.
Forti pressioni in tal senso si sono ripercosse anche nei meeting attorno alle decisioni sul dodicesimo piano quinquennale, il cardine su cui si muoveranno le manovre del governo nei prossimi 5 anni (2011-2015).
Una parte importante del 12° piano quinquennale sarà costituito dai sussidi alla popolazione anziana: il vice-ministro degli affari civili Dou Yupei ha affermato che i cittadini anziani a basso reddito e svantaggiati verranno sostenuti da aiuti finanziari nelle spese mediche e nelle spese destinate a case di riposo.
Le case di riposo hanno oggi 2 milioni e 660 mila letti, in grado di servire soltanto l'1.59 % della popolazione anziana; questa situazione non può che far dire a Fang Jiake, capo deputato dell'associazione per il benessere dei cittadini anziani, che "è necessario lasciare queste risorse limitate a chi ne ha veramente bisogno."
Il piano propone la continuazione ,nelle campagne,  del sistema delle "5 garanzie" (五保,che i riguardano i basilari bisogni degli anziani) per anziani e disabili a basso reddito, e nelle città, di assistenza per gli anziani dei "tre no" (无三,cioè per gli anziani senza parenti, senza lavoro, senza possibilità di lavorare). Saranno disposti servizi gratuiti, a prezzo ridotto, sviluppo completo dei servizi di assistenza sociale, miglioramento dei servizi di pensione sociale nelle città e nei quartieri, organizzazioni di servizi per assistenza domiciliare agli anziani, la costituzione di centri generali di assistenza sociale a livello distrettuale, organizzazioni di servizi assistenziali anche a livello comunale, la disposizioni di 30 letti nuovi ogni 1000 anziani.

Per quanto riguarda le aree rurali gli aiuti delle "5 garanzie" dovranno aumentare del 40% e disabili e semi-disabili potranno ottenere servizi di assistenza.Comunità rurali con diverse condizioni porteranno avanti servizi di assistenza domiciliare.

Prioritaria è l'assistenza dei disabili: lo stesso Fang Jiake ammette che è necessario incentivare e dare aiuti al personale preparato e competente, che al momento scarseggia (la maggior parte dei lavoratori nelle case di riposo sono infatti lavoratori licenziati sui 40/50 anni, spesso senza un adeguato livello di specializzazione).
In generale, manca in Cina un'adeguata preparazione del personale specializzato nell'assistenza degli anziani:
infatti, di fronte ad una domanda colossale, al momento ci sono in tutto il paese solo alcune decine di migliaia di addetti con una qualifica professionale. Il vice-ministro Dou Yupei ha posto l'accento sul miglioramento del livello di specializzazione, visto come inseparabile dallo sviluppo delle scuole superiori, tecniche, professionali, infermieristiche e dei vari settori nella medicina. Un altro passo sarà quello di promuovere, organizzare, sviluppare ed istituzionalizzare i servizi di volontariato che riguardano l'assistenza ad anziani e disabili.
Dou Yupei ha rivelato che verrà istituito un sistema di sovvenzioni per l'assistenza agli anziani.
Nello stesso tempo, è stata vista la necessità di incoraggiare e guidare le società di assicurazioni ad introdurre, in merito all'assistenza sociale, servizi assicurativi a lungo termine. Dall'altra parte non bisogna dimenticare l'importanza dello sviluppo di una consapevolezza popolare sulle stesse assicurazioni sociali a lungo termine.

lunedì 18 ottobre 2010

Le polemiche sul Nobel per la Pace a Liu Xiaobo

Tento, in questo articolo, una breve analisi complessiva delle posizioni pro e contro l'assegnazione del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo. La situazione è resa ancora più delicata dall'importanza di questi giorni a livello politico per la Cina.
I politici si stanno riunendo infatti per l'elaborazione del dodicesimo piano quinquennale
Molte speranze sono riposte su tale Piano: in molti si aspettano che questo non si limiti soltanto a supportare lo sviluppo economico, ma dia anche avvio ad importanti riforme a livello politico e a livello di censura, aspettative che traggono la propria forza anche dalle parole di Wen Jiabao, disponibile ad importanti riforme.
Tornando a Liu Xiaobo, i media cinesi muovono critiche pesanti nei confronti di un premio considerato ad oggi come "espressione di precise volontà politiche", atto aggressivo nei confronti dell'unità nazionale:
100 anni fa, Alfred Nobel, nel suo testamento, ha fatto menzione di tre criteri. Vincitori del premio  devono essere coloro che si muovono per la promozione dell'amicizia fra le nazioni, la promozione del disarmo, l'armonia fra i popoli, o coloro che danno il maggiore contributo nelle conferenze per la pace. Il motivo è che, nell'assegnazione, il comitato  ha trasferito il punto di vista politico dei suoi membri al premio stesso, sviandolo dalle volontà di Alfred Nobel. Questi 3 criteri rappresentano il desiderio di pace del signor Nobel. Infatti sul premio sono incise le parole "per la pace e la fratellanza nel mondo.
Come l'avvocato norvegese Heffer Meyer, dopo le sue ricerche, ha ribadito in un'intervista ai media,  il premio a Liu Xiaobo non si adegua ai principi del Nobel: Liu Xiaobo ha affermato: "La Cina dovrebbe essere un territorio coloniale per altri 300 anni" e "La Cina dovrebbe essere divisa in 18 stati". Dunque non è assolutamente possibile considerare Liu Xiaobo come un "soldato della pace", quando in realtà è un criminale colpevole di "incitamento a sovvertire il potere dello Stato".
Nobel, nel suo testamento, ha chiesto al governo norvegese di nominare 5 membri responsabili di selezione e assegnazione del Nobel per la pace, ma ciò che interessava maggiormente al parlamento norvegese era la fama del premio: per cercare di accontentare tutti i partiti e le correnti, si sono distribuiti i posti al comitato del Nobel, un posto per ognuno dei 5 più grandi partiti al parlamento, posti condivisi fra 5 politici di alto rango.
Una distribuzione dei seggi di questo tipo fa diventare, nei fatti, il nobel per la pace un premio assegnato dal parlamento norvegese. Ovviamente, i membri del comitato del Nobel, hanno una precisa caratteristica: per la maggior parte sono personaggi della vecchia politica norvegese; hanno pensiero, ideali e valori modellati sul contrasto "Oriente-Occidente" tipico della Guerra Fredda, e sono abituati add osservare il mondo secondo decisi preconcetti politici. Costoro violano quel concetto di pace che dovrebbe essere promossa da un premio come il Nobel. Hanno pregiudizi ben radicati contro i cambiamenti della più recente situazione internazionale ed in particolare contro i paesi che stanno avendo un rapido sviluppo, come la Cina.
Questa "squadra", che ha composto il comitato per l'assegnazione del Nobel, ha dunque deciso che il nobel per la pace debba avere necessariamente una spinta connotazione ideologica.


Le frasi di Liu Xiaobo citate nell'articolo tradotto (fonte: sinanews) si riferiscono a 22 anni fa, quando, a Hong Kong disse: " Hong Kong ha impiegato 100 anni per diventare quella che è oggi, la Cina è così grande che avrebbe bisogno di essere colonia per 300 anni, e forse non sono neanche abbastanza".

Secondo Xujun Eberlein questa frase va contestualizzata nel 1988 (un anno prima dei fatti di Tien An Men), in un periodo in cui il risentimento degli intellettuali verso il governo era maggiore rispetto ad oggi, inoltre quella di Liu poteva essere semplicemente un'espressione emotiva, per cui non intendeva veramente ciò che aveva detto.
Eberlein, in relazione a quella stessa intervista, ha posto degli esempi di frasi che Liu ha detto ma che non dovevano essere prese per significative del suo pensiero:
"Devo ringraziare molto la Rivoluzione Culturale. Ero ancora un bambino, e potevo fare quello che volevo. I miei genitori stavano facendo la rivoluzione. Non c'erano lezioni. Potevo dunque evitare processi di educazione e fare ciò che volevo, giocare, lottare, vivere felicemente" non significherebbe così che Liu amasse la Rivoluzione CulturaleLa studiosa arriva alla conclusione "pratica" che è importante ciò che Liu ha fatto, non ciò che ha detto.

Altri attaccano Liu Xiaobo per aver "condotto attività di politica interna" 
sponsorizzato da stranieri, un'azione illegale nella maggior parte del mondo. Anche negli Stati Uniti,secondo le norme del FARA ("atto di registrazione degli agenti stranieri") quella di Liu è considerata un'azione illegale.
In queste critiche, Liu Xiaobo è accusato di aver ricevuto circa un milione di dollari dal governo degli Stati Uniti attraverso il NED ("Dotazione nazionale per la democrazia"): nel verdetto della Corte su Liu, a pagina 4, le sezioni 1 e 2 stabiliscono chiaramente il suo stato di "agente segreto" con la prova di sponsorizzazione finanziaria.


Un'altra posizione è quella di un altro famoso dissidente, Wei Jingsheng, che ritiene addirittura troppo "moderata" la posizione di Liu (considerato da lui uno fra gli attivisti disposti a cooperare con il governo cinese).

venerdì 15 ottobre 2010

Il dodicesimo piano quinquennale e lo sviluppo economico

La quinta sessione plenaria del diciassettesimo comitato centrale del PCC (partito comunista cinese) è stata accordata per un periodo che va da oggi al 18 ottobre, e si aprirà a Pechino. Si concentrerà su una discussione attenente il dodicesimo piano quinquennale di sviluppo economico e sociale. Le conferenze delle autorità centrali del PCC tenute il 22 luglio e il 28 settembre hanno stabilito i punti principali dell'agenda e le date della conferenza di oggi. Si è inoltre discusso su quali documenti fossero da esaminare nella sessione.


fonte: http://news.sina.com.cn/c/2010-10-15/000721277395.shtml
Preparazione e contesto del 12° piano quinquennale

Le sessioni plenarie, nella storia del partito, sono solitamente molto significative. Da pochi anni a questa parte, con riunioni atte a stabilire le date di questa conferenza e il contesto della sessione plenaria, il partito ha discusso dello sviluppo tecnologico, di rafforzare l'abilità nel governare e di costruire una società armoniosa in senso socialista, attraverso una serie di importanti strategie e provvedimenti concreti. La conferenza farà luce sul percorso e le prospettive di sviluppo economico e sociale e della qualità della vita, con un naturalmente alto livello di attenzione.

Il 9 Settembre si era iniziato a stabilire quelle le priorità, dalle qualsi non si può prescindere per la costruzione del "
presente" e del "futuro".

Da settembre in poi, il segretario generale del PCC, il Presidente della commissione militare centrale Hu Jintao e il comitato permanente del partito hanno scelto di andare sul posto a controllare e verificare il mosaico di situazioni in tutte le varie province (Guangdong, Heilongjiang, Ningxia, Xinjiang, ecc...). Il contenuto di questa ricerca ha riguardato i sostanziali progressi nello sviluppo economico e sociale, nel miglioramento della qualità della vita, nelle riforme importanti in vari settori e in molti altri aspetti.

Stando a queste analisi, comprendere la situazione reale e le necessità della popolazione sarà di grande aiuto per giungere ad importanti provvedimenti nella quinta sessione plenaria. Nel frattempo si è sottolineata l'importanza del raggiungimento di tutti gli obiettivi delle autorità centrali, e nella formulazione del dodicesimo piano quinquennale, la determinazione e la fiducia nella strategia dei "tre passi" sulla promozione della modernizzazione.




Aspettative e reazioni dei media cinesi

Recentemente, i principali media cinesi, hanno riposto le loro speranze su questo dodicesimo piano quinquennale , alla luce dei cambiamenti avvenuti con quello precedente.

Un articolo dell'agenzia Xinhua ha affermato: 

"L'undicesimo piano quinquennale è stato per la Cina uno straordinario piano economico e sociale. In questi 5 anni, la Cina ha resistito alla crisi finanziaria internazionale, al terremoto di Wenchuan e a tutta una serie concentrata di sfide raramente successe nella storia, mantenendo uno sviluppo economico diretto e relativamente veloce. La qualità di vita migliora ininterrottamente. Anche la ricostruzione ha ottenuto progressi sostanziali. In generale, il piano precedente costituisce una base di partenza solida per la realizzazione del dodicesimo piano quinquennale."
China news ha ammesso che: 
"cinque anni fa, termini come "sviluppo tecnologico" e "metodi di sviluppo per la trasformazione economica" erano già apparsi nell'undicesimo piano quinquennale. Oggi, il completamento di questa trasformazione diventa ancora più urgente, infatti ci vorrebbero dei progressi di svolta per affrontare ancora enormi difficoltà e sfide ancora più complicate. Generalmente, gli osservatori ritengono che la Cina stia entrando in una terza fase di trasformazione sociale, dopo una prima trasformazione istituzionale avvenuta negli anni '50 e una seconda trasformazione, di carattere economico, negli anni '80."
Anche Hong Kong e Taiwan hanno mostrato profonda attenzione a riguardo. L'opinione pubblica di Taiwan si aspetta molto da questo piano quinquennale. Il "Business Times" ("Gongshang Shibao") ha pubblicato qualche giorno fa un editoriale che affermava: 
"nella nostra prospettiva, a Taiwan, speriamo che il sistema economico della Cina Popolare potrà subire profonde trasformazioni e un importante rinnovamento, creando opportunità per un ulteriore miglioramento e intensificazione della cooperazione economica e commerciale."

Limiti potenziali delle nuove scelte economiche:
crescita dei salari e problema di monopolio


Ad ogni modo, gli economisti di Citygroup ritengono che sarà difficile per l'economia cinese ripetere, nei prossimi cinque anni, una crescita del PIL dell'11%. Sarà invece più verosimile una crescita attestata al 7%. La Bank of America Merril Lynch prevede invece invece una crescita fra 8 e 8.5%.

La crescita economica cinese, nei prossimi 5 anni, dovrà fare i conti con l'invecchiamento della popolazione e l'aumento degli stipendi. Come afferma Ting Lu, economista della BofA Merril Lynch, l'aumento salariale si diffonderà a partire e con il modello delle aziende delle province orientali.

All'inizio dello scorso mese, per esempio, la Foxconn ha alzato gli stipendi del 66% nella propria fabbrica di Shenzhen, come conseguenza, c'è da dire, di una serie di suicidi (almeno ben pubblicizzata). 
Più in generale i media cinesi hanno sottolineato un sensibile aumento dei salari (dal 5 al 27%) in diverse zone della Cina.

Secondo Ting Lu, "finora, la crescita dei salari in Cina non è stata tale da spingere le [fabbriche] a cambiare paese. ... ma detto rischio, comunque fra molti anni, è possibile".
Qualcuno altro afferma ancora che, quando le aziende manifatturiere si saranno spostate dalle province orientali a quelle occidentali (meno sviluppate) per continuare a contenere i costi, le province orientali e costiere si trasformeranno in centri d'affari e di servizi.

Una delle priorità è certamente aumentare il consumo interno. 
Riguardo questo, Chenggang Xu, professore della facoltà di economia dell'Università di Hong Kong, ha individuato uno dei maggiori ostacoli alla crescita della spesa dei consumatori nella mancanza di un adeguato sistema di sicurezza sociale: infatti, senza di questo, la gente tende a risparmiare, in vista del pensionamento o di una possibile perdita del lavoro.

Xu ha accusato una lenta crescita della domanda in Cina, che poggia più che altro su una struttura industriale "monopolistica", affermando che il costo relativamente elevato dei terreni e degli affitti pagati dalle piccole imprese le mette in una posizione di svantaggio rispetto alle imprese di proprietà statale, che invece dominano gran parte dei settori.
"Con uno sguardo alla tendenza generale, i cinesi hanno sperimentato trent'anni di riforme. Nei primi 20 anni c'è stata una crescita veloce delle piccole imprese, ma negli ultimi 10 anni, il numero delle piccole imprese si è ridotto notevolmente."  
Xu cita, come esempi di monopolio, i settori di energia e telecomunicazioni: 
"Da un lato, la Cina possiede il più grande mercato delle telecomunicazioni in tutto il mondo (oltre 800 milioni di abbonati nella sola telefonia mobile), dall'altro questo mercato è monopolizzato". A questo va aggiunto il fatto che la telefonia mobile, in Cina, non è a basso prezzo, a dispetto della sua scala di diffusione. Questo non è dovuto ai costi di lavoro e dell'impianto di telecomunicazioni (che non sono elevati), ma al monopolio." 
Per Xu, creare un ambiente più favorevole alle piccole imprese è dunque una riforma necessaria in Cina.


martedì 12 ottobre 2010

Shenzhen, tentativi di contrattazione sindacale

La Cina meridionale, ed in particolare la provincia del Guangdong, presenta una imponente presenza industriale. Non è un caso che qui si sono intensificati scioperi e generate proteste: la prossimità di Hong Kong, la vivace scena commerciale ed industriale della zona, ma soprattutto l'istituzione di zone economiche speciali (ZES) sono fra i fattori indiretti che hanno portato a questa situazione.
Fra le prime ZES, sintomatica fu la scelta di Shenzhen, vicina al delta del Zhujiang (Pearl river). La città guarda alla vicinissima Hong Kong con ammirazione e aria di sfida.
Nel corso di quest'anno, in una situazione che ha spinto al suicidio ben dieci operai della Foxconn, le autorità stanno (seppur lentamente) iniziando a muoversi: Shenzhen può diventare un fondamentale banco di prova in materia di contrattazione sindacale.

Shenzhen sta formulando nuove regole nei rapporti di lavoro, e da più di 10 anni sta provando ad attuare un sistema di contratti collettivi di lavoro. La revisione della legge sindacale sarà introdotta nella seconda metà del 2011, per cui i lavoratori di tutto il paese sperano che si rafforzi il ruolo delle organizzazioni sindacali nell'ambito di questi contratti. Fra la primavera e l'estate del 2010, dopo gli episodi di suicidio alla Foxconn, continuano a verificarsi scioperi nella zona del delta del Zhujiang. 
Ad Agosto, la confindustria di Hong Kong ha ammesso che ci sono stati scioperi nel 15% delle imprese della zona, con nuove dispute sul lavoro dettate dalla speranza di aumenti salariali. Nello stesso mese, il comitato permanente del Congresso Municipale del Popolo della città di Shenzhen e quello del Congresso della provincia del Guangdong hanno annunciato due proposte di legge locali sui rapporti di lavoro; un'ordinanza sui contratti di lavoro collettivi nella zona economica speciale di Shenzhen" e  un'ordinanza per una democratica gestione delle imprese.
Una parte delle imprese a capitale giapponese e di Hong Kong contattate da un giornalista di Caijing ("Finanza") si è opposta in modo deciso a queste proposte.
Non mancano posizioni fuori dal coro: fra i rappresentanti dell'associazione per la promozione commerciale sino-giapponese a Canton, il direttore generale Wang Tian Guanghong ha puntualizzato: abbiamo bisogno di queste proposte per mettere un freno a scioperi e lunghi negoziati, siamo contrari soltanto ad una parte del contenuto di tali proposte. Per contro, anche parte delle aziende di Hong Kong è contraria alle norme sopracitate, preoccupate dai costi che comporterebbero.
Sotto pressione, la provincia del Guangdong aveva allungato i tempi del processo legislativo che ha portato all'ordinanza per una democratica gestione delle imprese; dall'altra parte, la città di Shenzhen non ha avuto alcun ritardo e il 26 settembre la sua proposta è stata approvata in seconda delibera. Uno dei membri del comitato ha affermato: "se non ci saranno imprevisti, a novembre ci sarà la terza delibera."
L'ordinanza sui contratti di lavoro collettivi nella Zona Economica speciale di Shenzhen 
 Nei 65 punti del testo del documento, 62 si rifanno al pensiero e alle proposte della comunità, e potranno essere riformulate o modificate. Secondo i regolamenti della proposta nelle aziende con più di mille unità, un quinto dei lavoratori potrà avanzare delle richieste all'associazione sindacale dell'impresa, che a sua volta deve prontamente presentare la posizione al datore di lavoro e avviare un contratto collettivo. Dopo la risposta del datore di lavoro, si concorda una data per aprire i negoziati sul contenuto della contratto. Nel processo successivo (con la presenza di terzi) alla discussione sui contratti collettivi, entrambe le parti non autorizzeranno scioperi, serrate o altre azioni di questo tipo. Le due parti devono discutere su un accordo e arrivare alla conclusione.
In caso contrario, dei terzi dovranno continuare a mediare verso l'applicazione del contratto di lavoro ed avanzare una proposta che deve essere discussa dalle due parti.                                Se anche la mediazione fallisce, le due parti si accordano per un'altra data in cui ricominciare le discussioni. Nel caso in cui il processo entrasse in un vicolo cieco, e fosse impossibile raggiungere un compromesso, le due parti possono ottenere la mediazione di un'apposita assemblea sia a livello di città che a livello di distretto. Esse devono essere presenti in ogni distretto di Shenzhen e si devono occupare di risorse umane e sicurezza sociale. In caso di ulteriore fallimento, le discussioni sui contratti si fermano.
Inoltre, secondo le norme della proposta, nel processo di mediazione l'apposita assemblea dovrà dar vita a dei sottogruppi entro 5 giorni, e le proposte da essi avanzate dovranno essere già poste in stato di discussione fra rappresentanti di lavoratori e datori di lavoro. 
L'intero processo di mediazione deve essere completato entro un mese. Qualora non fosse completato e le proposte dei gruppi di mediazione non fossero state accettate, le proposte di mediazione saranno soggette a votazione da parte di un'assemblea di rappresentanti dei lavoratori: in caso di esito positivo le soluzioni devono essere accettate, in caso di esito negativo le discussioni a riguardo terminano.[...]
Oltre agli stipendi, ci sono molti altri problemi che riguardano i rapporti di lavoro, per esempio condizioni di lavoro, vantaggi, trattamento distinto per le lavoratrici donne, ma nel concetto di negoziazione collettiva sullo stipendio i sopracitati problemi non sono coperti. Tuttavia, nella proposta sono inseriti punti che lasciano spazio all'aggiornamento di norme sui diritti dei lavoratori, per esempio su sicurezza e assistenza sanitaria per i lavoratori, orari di lavoro, stabilità, periodi di riposo e ferie, assicurazione e vantaggi complementari, formazione del personale e altro.
La norma sullo stipendio minimo al 50% della media sociale
Nella parte del testo che sollecita ulteriori interventi e aggiornamenti, è inserita anche una norma per cui, qualora gli stipendi dei lavoratori non superino il 50% di quello medio, i sindacati a livelli più alti possono intervenire direttamente e avviare le contrattazioni con l'azienda. Liu Shuguang ha spiegato: "le ricerche della Banca Mondiale hanno svelato che gli stipendi più bassi nei paesi sviluppati si assestano pressappoco sul 50% della media sociale. Non so se il governo continuerà a mediare tenendo presente questo standard, ma questa tendenza è confermata dalle statistiche. Nella situazione attuale le associazioni sindacali sono ancora deboli, e il loro effetto nei confronti delle organizzazioni dei lavoratori di lavoro è scarso. Certamente, in futuro, avranno la forza necessaria per costringere le imprese ad aprire contrattazioni sindacali. I tempi non sono ancora maturi per la contrattazione sindacale ad alti livelli"
Nel 2010, gli stipendi medi dei cittadini di Shenzhen non superano i 4000 Yuan (più o meno 400 euro). Fra questi, più della metà superano i 1900 yuan, ma nonostante questo viene preso come punto di riferimento lo stipendo più basso nelle fabbriche, vale a dire 1100 yuan, equivalente soltanto al 28% di uno stipendio medio a Shenzhen.
Dunque, se le proposte sopracitate stanno incontrando un faticoso processo di realizzazione, le imprese forse opporranno forti resistenze in fase di contrattazione. Secondo i dati della confindustria di Hong Kong, il 33% delle imprese ha ammesso che non può disporre un aumento degli stipendi superiore al 5%. Per questo motivo, le imprese, attraverso una consultazione collettiva, richiederanno l'abrogazione delle suddette disoposizioni, altrimenti diverse imprese chiuderanno. Anche le forze sociali dei lavoratori non mostrano particolare approvazione per queste disposizioni: nell'ufficio legale Laowei, l'avvocato Duan Yi, che ha trattato più di tremila casi di conflitti lavorativi, ha ammesso:" l'esistenza di regole su una linea fissa di stipendio, ai fini della contrattazione sindacale non sono importanti, ciò che è importante è garantire i diritti fondamentali dei lavoratori."
Nella delibera del 26 settembre le disposizioni sullo stipendio minimo al 50% della media sociale  sono state già cancellate.

sabato 9 ottobre 2010

Liu Xiaobo e l'opinione pubblica cinese



"Nel 1935 Von Ossietsky ottenne il Nobel, dieci anni dopo cadde il nazismo; nel 1975 fu la volta di Saharov, sedici anni dopo Eltsin dichiarava fuorilegge il partito comunista. E poi Walesa,  che lo ottenne nel 1935, sei anni dopo in Polonia si instaura la democrazia. Nel 2010 Liu Xiaobo ottiene il Nobel per la pace, dunque..."

Dunque... si cerca di capire quale effetto avrà sulla società cinese, una decisione di questo tipo. Mentre il ministro degli esteri cinese protesta contro la Norvegia (che ha già sottolineato l'indipendenza del comitato dai governi nazionali), i canarini di Twitter volano nel vuoto della censura e diffondono messaggi come "il Nobel a un dissidente cinese non è assolutamente una scelta sbagliata". Altri denunciano le difficoltà nel trovare notizie di  Liu Xiaobo con i motori di ricerca e persino l'impossibilità di scrivere il suo nome in un semplice sms.
Dall'altra parte, una posizione opposta può essere ben rappresentata da quest'articolo (tradotto dal portale www.huanqiu.com).
Il nobel per la pace distrugge il suo stesso prestigio
Il comitato del Nobel ha assegnato il nobel per la pace al carcerato Liu Xiaobo.
In Cina il Nobel è fondamentalmente considerato come qualcosa di prestigioso, ma questo "marchio" è stato forzatamente ridotto a merce di contrabbando di ideologie occidentali. Questo premio è stato più volte assegnato ad individui che si opponevano all'Unione Sovietica, compreso colui che l'ha sfasciata direttamente (Gorbacev). Preferenze di questo tipo non tengono conto neanche della fine della guerra fredda e, attraverso premi che screditano la Cina moderna, il Nobel si è inserito nella tendenza ad un atteggiamento paranoico. 

Fino a questo momento, due cinesi hanno ottenuto questo premio: uno è il Dalai Lama, l'altro è Liu Xiaobo. Il primo è un personaggio che rappresenta il "separatismo etnico", l'altro voleva portare in Cina un assetto politico tipicamente occidentale tramite agitazioni, rifuggendo l'attuale legge cinese. Non importa quale sia la prospettiva con la quale questi personaggi vengono visti all'estero, ma senza alcun dubbio entrambi non hanno contribuito alla costruzione dello sviluppo e della pace in Cina, "intaccando" invece, attraverso dimostrazioni di protesta, la società cinese. Si sono uniti ad una propaganda che sfrutta ogni problema complesso del Paese: dare un premio "per la pace" a loro è irrispettoso verso la maggioranza dei cinesi, è la manifestazione arrogante dell'ideologia occidentale messa davanti ai cinesi.

Dato che Rebiya Kadeer, Hu Jia, Wei Jingsheng e altri "dissidenti" erano già inseriti nella lista dei candidati al Nobel, il senso di disapprovazione dei cinesi è stato esasperato. I buoni cinesi dubitano con ragione. Il Nobel per la pace si è ridotto ad asservirsi ai profitti occidentali come mezzo politico. Coloro che hanno deciso così, non vogliono che in Cina ci siano pace e unità, e sperano che la società cinese sprofondi in dispute senza fine attraverso le divisioni politiche, fino a quando il Paese non farà la fine dell'Unione Sovietica. 
Al momento, tutto ciò che possono fare è aprire un buco nella società cinese avvalendosi del Nobel per la pace.[...]
Ogni cinese può percepire l'ostilità di questo modo di fare, ed anche la maggior parte degli occidentali può avvertire che questa storia è stata montata ad hoc, con la differenza che ben maggiore è il grado di esasperazione provato dalla società cinese.



Succede in Cina

Salve a tutti,

questo blog nasce con il desiderio di raccontare ciò che "succede in Cina" da un punto di vista per quanto possibile scientifico. Il pericolo che incombe quando si parla di culture diverse dalla nostra è quello di cadere in critiche senza considerazione del diverso "sentire", senza riflessione sul contesto entro cui i fatti del mondo si muovono.